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IL PROGRAMMA DI AUTODIFESA: “SUN-FITNESS” GEMOLOGY

Nella battaglia al foto-aging, la foto-protezione è altrettanto importante quanto la fotoriparazione immediata dei danni solari. Quindi perché non sfruttare tutte le sinergie possibili?

Da diversi anni ormai ci siamo abituati all’utilizzo di filtri e schermi solari che hanno, finalmente, sollevato la pelle dai carichi eccessivi di raggi solari, e dei radicali liberi prodotti da queste radiazioni visibili. E i miglioramenti sono evidenti: anziani con sempre meno rughe, macchie e … tumori della pelle. Di questo dobbiamo ringraziare le aziende cosmetiche e farmaceutiche che hanno prodotto creme solari sempre più efficaci e piacevoli, e il martellamento dei media che ci hanno istruito ed educato sui benefici e danni del sole.

Protezione non totale
Sappiamo però che esistono dei margini di “errore” che non sempre le creme possono coprire, legate in parte alle abitudini personali, in parte all’efficacia incompleta della protezione: anche il casco dei motociclisti protegge, ma non garantisce al 100% l’incolumità del pilota!

– Quante volte, infatti, lo strato di crema non è quello consigliato dalla casa madre e testato per dimostrarne l’efficacia?
– Quante volte la crema solare viene applicata a casa prima di uscire, col rischio che gran parte della stessa venga assorbita o asportata dagli indumenti?
– Siete proprio sicuri che ogni centimetro di pelle sia stato coperto in modo continuo senza interruzioni?
– Quanta crema viene persa durante l’attività sportiva (anche se waterproof) o l’intensa sudorazione o i bagni ripetuti?
– Quante volte il solare è autoprescritto dal cliente e non in linea col proprio fototipo?

Per questi motivi, risulta sempre più importante che i margini di errore e di “mancata protezione” non lascino spiragli o zone cutanee non protette, su cui i raggi solari potrebbero lasciare segni indelebili. E’ proprio questo il motivo per cui per legge non possiamo più parlare di “protezione totale” (perché totale non può essere), ma “alta e altissima
protezione”.

Non scatenate l’inferno!
Come nelle sfide tra gladiatori, lo scudo è importante, ma non suffciente. Così una buona copertura (protezione) solare è il primum movens della battaglia al fotoaging, ma non basta!
Nelle aree non suffcientemente protette, infatti, il sole rischia di inficiare in pochi minuti i sacrifici e le fatiche di ore e giorni, perché in grado di “scatenare l’inferno” come Russel Crowe nel famoso colossal. Le scottature e ustioni solari a striscie che spesso notiamo sulle pelli dei bagnanti non sono solo un ricordo, ma una minaccia sempre presente, come evidenziato anche da differenti filmati in circolazione che sensibilizzano sulla corretta applicazione dei solari.

Rinforzare l’autodifesa
Esiste però una soluzione al problema che potrebbe cautelarci in caso di insuccesso o di cattive abitudini in tema di fotoprotezione, che consiste nel rinforzare i muscoli del nostro gladiatore (la pelle) aiutandola a combattere con più efficacia, rapidità ed efficienza, le bordate del sole.

Come? Semplicemente allenando i sistemi di AUTODIFESA CUTANEA DAL SOLE:
– protezione dalle radiazioni ionizzanti e infrarosse;
– blocco dei radicali liberi prodotti;
– riparazione dei danni ossidativi prodotti da entrambi.

Sun-fitness
Poiché il danno solare è rapido e feroce come un colpo di spada, altrettanto rapidi e veloci devono essere gli interventi del nostro gladiatore (la pelle) a schivare e correggere i danni ricevuti. E poiché le reazioni corporee (pelle compresa) sono molto lente, servono degli attivatori velocissimi di enzimi acceleratori (detti appunto catalizzatori) per rispondere istantaneamente colpo su colpo.

Chi, quindi, meglio dei minerali, può avere un ruolo guida nel contrastare il foto-aging?

– Lo Zinco, sappiamo, è uno degli schermi fisici prediletti dalla nostra pelle, in grado di riflettere circa la metà delle radiazioni solari, e per questo ampiamente utilizzato nelle creme protettive solari, tanto quanto in quelle lenitive e disarrossanti anche per le pelli più sensibili come quelle dei bambini (all’ossido di zinco). Componente principe di Concentré Crème à la Smithsonite Gemology, spegne gli eritemi solari e non solo.
– Il Rame abbatte gran parte dei radicali liberi prodotti dal sole e lo ritroviamo nel Concentré Malachite, ricchissimo di jaluronico, dal fortissimo potere reidratante, e nel trattamento intensivo viso alla Malachite.
– Il Magnesio, antiossidante per eccellenza ricavato dal Peridoto, dimezza quasi i danni da fotoaging e ripara in tempo record, giorno per giorno, le piccole lesioni che onde e radicali provocano alla pelle. Il Concentré Péridot è il “superMario”, il “pronto soccorso pelle” da utilizzare subito dopo l’esposizione.
– E se questo non bastasse, il Ferro dello Zaffiro si impegnerà a stimolare fortemente (fino a quattro volte in più) la produzione di collagene dai fibroblasti. Questa proteina importantissima e rigidissima che struttura la nostra pelle, infatti, è la più sensibile al sole e la prima a degradarsi. Risultato? Lassità dermica con fini increspature che in men che non si dica si trasformeranno in rughe sempre più profonde, fino ai quadri estremi di fotoaging che il web ci ripropone in continuazione. Dove lo troviamo? Nelle Crème e Lotion au Saphir Gemology e nella Crème Minceur Saphir & Rubis corpo.

In conclusione
La battaglia contro i danni solari necessita di strategie passive (FOTOPROTEZIONE) e attive (AUTODIFESA) senza le quali usciremmo perdenti. Oltre a un serio e metodico utilizzo di creme protettive al momento dell’esposizione, serve un allenamento pre-gara con cosmetici che rinforzino i sistemi autodifensivi cutanei ed una cura post-esposizione giornaliera in grado di reidratare, lenire e riparare le zone “colpite”.
L’applicazione di Oligoelementi (piccoli, carichi elettricamente e subito assorbiti) consente un intervento rapido ed immediato, giornaliero, alla pelle che quotidianamente subisce l’esposizione solare. La Mineralcosmesi si candida a fac-totum in tema di foto-aging sia come prevenzione che come cura, forte delle dimostrazioni scientifiche già note dei minerali (acceleratori naturali delle reazioni cutanee) e della forte fidelizzazione di chi l’ha già provata e adottata.

Gemology

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